Dario Grasso, nato a Ludwigsburg, Germania, nel 1988, ha iniziato il suo percorso artistico nella sua città natale sull'isola di Sicilia, conseguendo il Diploma presso l'Istituto d’arte. A 18 anni si è trasferito a Firenze, dove ha ottenuto la laurea con lode all'Accademia di Belle Arti e ha successivamente seguito un Master di due anni. La sua pratica artistica spazia tra pittura, scultura, body art e performance, sperimentando con luce e acqua per trasformare opere realizzate con materiali usuali ed inusuali. La ricerca artistica si concentra sull'esplorazione profonda della condizione esistenziale umana, riflettendo sulle fragilità e sulla caducità delle coscienze, diventando uno specchio della tragica condizione umana. Il corpo è fulcro e catalizzatore per aprire un dialogo tra “l'io costruito dalla società” e quello “spirituale”, generando domande e contraddizioni che si manifestano attraverso emozioni in forme diverse. Il risultato è uno sguardo provocatorio sulle relazioni umane, stimolando una riflessione critica sulle illusioni e le sfide dell'esistenza. Un piccolo universo popolato da figure gracili e scarne, con sguardi ambigui che evocano un' annichilimento dell'identità. Un gioco contrastante fra “assenza ed essenza” trasportandoci in una dimensione trascendentale, sacra e quasi assoluta.  Grasso ha partecipato a diverse personali nello scenario nazionale ed internazionale tra cui: al NR Project (Londra, Cheltenham) - Fortezza da Basso (Firenze) - Pinacoteca Liliana Rossi (Puglia) – Palazzo La Lomia (Sicilia).  Il suo lavoro ha vinto: il Premio Lunense (2021) - Premio Sconfitta e Vittoria (2023) e fa parte di collezioni permanenti come il Museo d'Arte di Fivizzano, il Palazzo Comunale di Campobello di Licata (2020) ed il Museo d'Arte Dello Splendore a Giulianova (2011).

Vive e lavora tra Italia, Germania e Inghilterra.